Camion e Ciclisti: la convivenza è possibile?

25
Set, 2023

In un mondo in cui la fretta è la regola, dove tutti hanno bisogno di arrivare subito a destinazione, garantire a tutti la possibilità di spostarsi in maniera sicura è una priorità

In questo contesto, la convivenza tra camion e ciclisti diventa una questione sempre più importante. Tuttavia, la differenza di dimensioni e velocità tra questi due utenti della strada rende la convivenza difficile e spesso pericolosa. 

E non siamo di fronte ad una sfida persa in partenza, come pensano in tanti. Nonostante le tante criticità che causano continui incidenti sulle strade di Milano, il cambiamento è possibile. Ma per attuarlo, è necessario volerlo e soprattutto investire le risorse necessarie per rivisitare l’intero sistema. 

Solo in questo modo sarà possibile rendere Milano una città più sicura per tutte le persone che ogni giorno si spostano al suo interno.

Quali sono i motivi che stanno causando tutti questi incidenti a Milano?

Negli ultimi mesi, a causa di una serie di incidenti tra camion e ciclisti, si è tornato ad affrontare in lungo e in largo il tema legato alla sicurezza e alla pericolosità di questi mezzi pesanti. 

Spesso e volentieri, si tende a colpevolizzare l’operato dei camionisti che, secondo molti, non rispettano le regole e, anzi, creano disagi e pericoli nelle città. 

Qualche anno fa, però, questa stessa categoria sfidava la pandemia per assicurare cibo, medicinali e tutto ciò che serviva ai cittadini: in quel frangente i camionisti erano gli “eroi” del momento.

E, allora, siamo certi che siano i camion il vero problema? Siamo sicuri che la colpa di questa epidemia di incidenti a Milano e in tutta la regione lombarda non sia dovuta anche ad altro?

Sviluppo edilizio e crescita del settore elettrico

Milano, da circa due decenni, è un cantiere sempre aperto che sta lavorando su tantissimi fronti per migliorare la città e dotarla delle tecnologie più avanzate. L’estensione della metro, la trasformazione edilizia in numerose zone, i lavori per migliorare gli ospedali, la costruzione degli alloggi per le prossime Olimpiadi invernali del 2026 sono solo alcuni degli esempi più rappresentativi dello sviluppo che sta avendo Milano in questi ultimi anni.

Questa crescita esponenziale fa ben capire il numero delle ristrutturazioni e dei lavori che Milano sta eseguendo in questi anni e fa comprendere, fin da subito, il motivo per cui i camion possono entrare nella metropoli lombarda solo di giorno, quando i cantieri sono al lavoro.

Contrapposto a questo sviluppo edilizio, vi è stato un forte sviluppo della “mobilità dolce”, ovvero quel tipo di mobilità che aiuta le persone a spostarsi comodamente all’interno delle vie cittadine. 

Grazie ai numerosi incentivi, infatti, gli abitanti di Milano hanno cominciato ad acquistare monopattini elettrici e bici elettriche per spostarsi a costo zero tra le vie della città.

Ecco, dunque, il primo fattore critico che possiamo constatare con chiarezza. 

Da una parte, l’aumento del traffico dei camion per via dell’aumento dei lavori, dall’altra il proliferare dei mezzi elettrici che hanno conquistato un ruolo importante all’interno della società.

I monopattini elettrici, probabilmente, hanno rappresentato la vera svolta. Agli inizi, infatti, hanno causato tanti incidenti e, pian piano, sono stati regolamentati con maggiore precisione.

Sviluppo degli e-commerce e riduzione delle zone di carico e scarico

Oltre a questo fattore, però, la pandemia ha causato anche un effetto moltiplicatore sulle vendite online che hanno assunto un ruolo importantissimo per privati e aziende. Il Comune di Milano, in tutta risposta, ha continuato a portare avanti progetti riguardo a nuove aree pedonali per cercare di eliminare il traffico cittadino. Il risultato attuale? I camion hanno sempre meno zone di carico e scarico che, ormai, sono totalmente insufficienti per la mole di beni e prodotti che ogni giorno arrivano in città.

Un altro aspetto che è balzato all’occhio riguarda l’inadeguatezza delle piste ciclabili in città che erano state improvvisate durante la pandemia e che, attualmente, vengono invase dai camion per effettuare il carico e scarico - vengono scavalcati i cordoli in cemento dai camionisti e vengono impegnate le ciclabili. Questa criticità, in realtà, non è neanche la più pericolosa. 

Infatti, l’aspetto più pericoloso che si ha tra pedoni/ciclisti e camion è rappresentato dalla simultaneità dei semafori in città che consentono a camion e ciclisti di muoversi contemporaneamente su strade perpendicolari. Questo è un grande fattore di rischio perché, spesso e volentieri, i camionisti non hanno la visione totale della strada. 

Per evitare la collisione è necessario che il ciclista attraversi con coscienza, solo quando è sicuro di essere visto dai camion. I ciclisti, come previsto dal Codice della Strada, devono attraversare a piedi sulle strisce pedonali e devono “dare una mano” ai camionisti per evitare qualsiasi incidente.

Quali sono le soluzioni proposte dal Comune di Milano per risolvere tutto ciò?

Era il 2018 quando l’allora Assessore ai trasporti convocò le associazioni di categoria per cercare di risolvere la mobilità legata alla movimentazioni delle merci sul suolo milanese.

La proposta era quella di creare delle piattaforme di prossimità intorno a Milano, così da concentrare e ottimizzare i flussi di merci all’interno della città. Con lo scoppio della pandemia, però, questo progetto non fu portato avanti ingigantendo così i problemi legati alla logistica delle merci.

Attualmente, in data 1 Ottobre 2023, l’accesso al territorio Milanese è vietato ai veicoli senza sistemi di rilevamento dei pedoni e dei ciclisti - si tratta di veicoli non bene identificati ma che rispondono a delle normative europee. Inoltre, dall’1 Ottobre sono obbligatori anche gli adesivi indicanti gli angoli ciechi, così da informare pedoni e ciclisti dei punti dove un camionista non può assolutamente vederli.

Ma, allora, oltre agli incentivi per l’elettrico, non si poteva investire qualcosa anche per l’istruzione e l’educazione stradale? Non era possibile cercare un modo per informare meglio i cittadini dei rischi che si possono vivere in strada quando si è un pedone o un ciclista?

Il problema non sono i camion e i guidatori. Il problema è generale e va affrontato con serietà per prevenire ed evitare altri incidenti. Dotare ogni camion di mille congegni sonori per avvisare gli autisti della vicinanza di pedoni e ciclisti non è la soluzione. Le criticità in questo campo sono numerose e vanno tutte analizzate per cercare di approfondire questo tema e migliorare l’intera viabilità.

La convivenza tra camion e ciclisti è possibile. Bisogna solo volerla e costruirla.

Trial Srl

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